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CASA DI POPOLI, CULTURE E RELIGIONI

Formazione / 5 settembre 2023

Il viaggio come strumento interculturale

Il Santo Padre Papa Francesco negli scorsi giorni ha visitato la Mongolia per uno dei tanti viaggi apostolici che il Pontefice ha affrontato in questi anni: ben 43 in 60 diverse nazioni. Il viaggio assume in questa dimensione una connotazione interculturale di massima importanza. Una forma di apertura che abbraccia culture diverse e i valori delle altre religioni. Questa, come sottolineato dal Pontefice, è la strada che la Chiesa cattolica intende percorrere credendo fermamente nel dialogo ecumenico, interreligioso e culturale, offrendo a persone e culture il tesoro rappresentato dalla sua fede e rimanendo in atteggiamento di apertura e ascolto di quanto le altre tradizioni religiose hanno da offrire.

In questo senso il dialogo è un valore centrale poiché non appiattisce le differenze, ma aiuta a comprenderle, le preserva nella loro originalità e le mette in grado di confrontarsi per un arricchimento franco e reciproco.

Quante volte, al termine di un viaggio, ci siamo sentiti diversi, cambiati, arricchiti. È la bellezza della scoperta, dell´incontro, perché un viaggio ci porta a conoscere le storie di chi sta vivendo in un luogo diverso. Scoprire, guardare oltre, indagare, ascoltare, osservare e conoscere volti nuovi. Quanto è importante provare a mettersi nei panni di chi respira e vive altre culture. Questo è vivere nel concreto l´interculturalità, ovvero l'instaurazione e il mantenimento di rapporti culturali come forme di dialogo, di confronto e di reciproco scambio di conoscenze tra paesi o istituzioni o movimenti diversi.

In un mondo in cui la comprensione reciproca non è spontanea né automatica è importante raggiungere un metodo di comprensione del mondo che punta a superare i pregiudizi, rispettando le differenze. Una fraternità interculturale e interreligiosa, il dialogo come via, collaborazione come condotta, conoscenza reciproca come metodo, cultura come fondamento - per citare le parole di Gian Franco Saba che, nel manifesto programmatico di Fondazione Accademia, analizza l'attuale contesto culturale che vede manifestarsi una diffusa frammentazione del sapere. Di fronte a questa situazione si avverte la necessità di oltrepassare le frontiere che isolano i processi di ricerca e di apprendimento, che in questa situazione poco hanno da comunicare all'uomo contemporaneo. Oltrepassare le frontiere, dunque, non è una semplice operazione di laboratorio, ma un processo antropologico e insieme teologico, determinato dall'incontro delle pluralità di espressioni dell'essere umano.

Simone Giuliani Scritto da Simone Giuliani

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