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CASA DI POPOLI, CULTURE E RELIGIONI

Formazione / 13 marzo 2023

Andare incontro alla disabilità: un bellissimo segno

Riparte il corso per imparare la Lingua dei Segni Italiana (LIS)

Viviamo in un mondo subissato di immagini, eppure si tende a dare per scontato che il canale naturalmente più adatto alla comunicazione sia quello vocale. Esiste un pregiudizio talmente radicato riguardo al concetto comunemente condiviso di lingua da rendere invisibile chi, a causa di una riduzione più o meno grave dell´udito, comunica attraverso altri canali come quello visivo e gestuale.

Abbiamo bisogno di fare chiarezza su cosa significhi essere sordi e su come poter comunicare con le persone non udenti. Con Fondazione Accademia, insieme all´Ufficio Catechistico Diocesano di Sassari, abbiamo deciso di aiutare i non udenti ad essere protagonisti attivi all´interno della nostra comunità lavorando a progetti realmente inclusivi ed incisivi. Oggi raccogliamo i frutti di questo lavoro lanciando la seconda edizione del Corso di formazione LIS della durata di 40 ore a partire dal 2 febbraio al 18 maggio.

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Insegnare per sensibilizzare

Fino a quando la comunicazione non avviene sul piano vocale, una persona sorda non sembra avere alcun deficit. Una disabilità così impercettibile da essere troppo spesso facilmente ignorata tanto da rendere la comunità delle persone sorde ancora troppo isolata all´interno del contesto sociale e poco tutelata a livello istituzionale. Per questo motivo, oltre a insegnare una vera e propria lingua fatta di regole grammaticali, sintattiche, morfologiche e lessicali, l´obiettivo del Corso di formazione LIS è piuttosto quello di fare sensibilizzazione sul mondo della sordità e, più in generale, su quello della disabilità.
Il progetto è nato dalla volontà di Fondazione Accademia e dallo scambio di idee tra Suor Carmela Tornatore, direttrice dell´Ufficio Catechistico Diocesano, e Simonetta Fara, docente del corso.
Un piccolo grande contributo in grado di mettere in pratica il valore dell´inclusività spiegando cosa significa oggi essere persone sorde e quali sono le difficoltà che questa disabilità comporta ogni giorno a causa delle barriere ancora così difficili da abbattere.

Un corso aperto a tutti

La prima edizione del corso, tenuta lo scorso anno, ha attirato diverse tipologie di professionisti, come psicologi, avvocati e infermieri, e non solo educatori, insegnanti di sostegno e catechisti a cui si rivolge principalmente il corso. I partecipanti hanno dimostrato di essersi appassionati al LIS tanto che alcuni di loro hanno deciso di proseguire nel loro percorso di formazione. In più, sono molti gli ex partecipanti ad essere rimasti in contatto con la docente del corso Simonetta per prendere parte ad eventi o appuntamenti in cui poter praticare la LIS.

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Una docente (quasi) madrelingua

Simonetta Fara è una CODA, Child Of Deaf Adults, ovvero figlia di genitori sordi. Ha imparato a segnare naturalmente, imitando i propri genitori, proprio come accade nelle famiglie bilingue in cui i bambini apprendono spontaneamente più lingue contemporaneamente. Una volta compiuta la maggiore età, Simonetta ha cominciato a perfezionare il suo linguaggio iniziando a seguire i corsi di LIS arrivando a completare il terzo livello previsto dalle certificazioni e riconosciuto come quello avanzato. Il passo successivo nel suo percorso di formazione è stato quello di completare la sua preparazione studiando per ottenere la qualifica di assistente alla comunicazione. Si tratta di una figura assente nella nostra regione, seppur riconosciuta per legge, che lavora a stretto contatto con l´insegnante di sostegno, con le scuole e con chi si occupa di assistenza domiciliare. Oggi, Simonetta Fara è uno dei punti di riferimento della comunità sorda nella nostra diocesi mettendo a disposizione le sue competenze e tutta la sua passione per porre fine alle ingiustizie, ai pregiudizi e alla ignoranza legati alla disabilità.

Impararare a segnare

Durante le lezioni si impara l´importanza del LIS, gli elementi di cui si compone questo linguaggio e quali sono i segni basilari per sostenere una conversazione semplice a partire da come comunicare il proprio nome. La didattica del corso prevede anche lavori di gruppo in cui potersi confrontare cominciando a segnare per mettere in pratica ciò che si è imparato durante le lezioni. Ogni lezione del corso di sensibilizzazione sul LIS è dedicata a trasmettere testimonianze dirette di cosa vuol dire essere sordi. Sono le persone sorde a raccontare episodi di vita quotidiana mostrando quali sono le difficoltà che ogni giorno devono affrontare per compiere sia gesti semplicissimi, come prenotare una visita medica, sia per prendere scelte di vita importanti, come trovare un lavoro adatto alle proprie competenze. L´obiettivo è far capire ciò che gli udenti danno per scontato attraverso le esperienze raccontate dalle persone sorde.

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Tre semplici consigli per comunicare con le persone sorde

Tutti i sordi parlano. Questo è uno degli aspetti più ignorati sulla sordità. Essere non udenti non impedisce di parlare o emettere suoni. In più, oggi tutti i sordi imparano a leggere il labiale. Ciò significa che spesso possono essere in grado di sostenere una conversazione anche senza il LIS, una lingua naturale nata ed evoluta all´interno della comunità sorda, ma il cui riconoscimento in Italia è avvenuto solo il 19 maggio 2021, dopo anni di battaglie e proteste. Un dato che racconta immediatamente quanto lavoro ci sia ancora da fare per abbattere quel muro che isola le persone sorde dal resto della comunità. Un modo per farlo è imparare il LIS, ma anche conoscere quali sono i metodi per comunicare con le persone sorde. Simonetta Fara ne indica almeno tre molto semplici da seguire. Il primo è ricordarsi di scandire bene le parole per mostrare alla persona sorda il labiale. La seconda è legata alla prima: ricordarsi di guardare in faccia la persona con cui si sta conversando senza abbassare la testa e senza coprire la bocca. La terza riguarda l´essere predisposti a comunicare, enfatizzando i gesti e le espressioni del viso, avendo presente che anche gli udenti ogni giorno usano il linguaggio del corpo per accompagnare ciò che dicono con le parole.


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Irene Frau Scritto da Irene Frau

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